La Trans-Avanguardia di Matteo Basilé

di Fabiana Maiorano.

La Trans-Avanguardia di Matteo Basilé

Erano gli anni Novanta quando l’euforia digitale iniziava ad integrarsi, a poco a poco, alla creatività artistica e tra i pionieri di quelle sperimentazioni spicca il nome di Matteo Basilé, fotografo romano che nel corso degli anni ha sviluppato un linguaggio ibrido, che combina elementi della tradizione artistica italiana con le nuove tecnologie.

È stato definito da Gianluca Marziano un “creatore di mondi” ed è una definizione che gli calza a pennello, essendo che lui inventa un proprio modo di raccontare storie per immagini manipolando la realtà e piegandola al proprio sguardo, scavando nell’essenza più vera dell’umano liberandolo dalla superficialità e accentuandone le diversità. Tra sogno e ragione, mediante la bellezza e la bruttezza, la normalità e la deformità, il soggetto di Basilé è un’umanità inconsueta, pellegrina in luoghi dalle atmosfere oniriche e surreali.

Spesso i suoi personaggi calzano maschere inquietanti e magnetiche, si perdono nella solitudine dei paesaggi che li circondano o semplicemente “si comportano” nello spazio fotografico. Basilé realizza un vero e proprio diario fotografico fluido, che raccoglie storie di individui inconsueti e grotteschi che esplorano il proprio io, l’altro e l’altrove; una metamorfosi contemporanea dell’identità già affrontata nel primo decennio del Duemila con un progetto che interessa la tematica trans.

La Trans-Avanguardia di Matteo Basilé è un omaggio ibrido alle fantasie libertine e alla transessualità, con una teatralità degna del Casanova felliniano. L’atmosfera di questi scatti, alcuni dei quali inclusi all’interno del percorso espositivo della mostra virtuale “Gender Fluid”, richiama l’eleganza, la cura dei dettagli e il fascino di una perversione dal gusto sei-settecentesco, in cui però i volti non coincidono coi costumi.

In una contemporaneità contrassegnata dall’interscambiabilità dei sessi e dei generi, Basilé trasforma i suoi personaggi, gioca con le epoche e gli stili, confonde il nostro sguardo, rendendo giustizia ad una categoria, nobilitandola anche dal punto di vista intellettuale con un evidente riferimento ad uno dei capolavori della letteratura francese, “Les liasons dangereuses” scritto da Choderlos de Laclos sul finire del Settecento. Prendendo probabilmente spunto dalle situazioni licenziose del romanzo, il fotografo le plasma per poi renderle nei soggetti ritratti, sviluppando una profonda indagine sull’essere umano attraverso il confronto dei generi sessuali.

Matteo Basilè – L’ottava fatica, 2016

Abbiano deciso di includere questo progetto di Matteo Basilé all’interno della mostra “Gender Fluid” per il costante confronto che l’artista da sempre ricerca nelle diversità, in questo caso di creature ibride attraenti per la loro ambiguità.
Fabiana Maiorano

Leggi anche l’intervista completa a Matteo Basilé

Riferimenti e contatti
Matteo Basilè official website
Immagine in evidenza
Matteo Basilè – Les Liaisons Dangereuses, 2006
Copyright
Tutte le immagini © Matteo Basilé