sede: GARD Galleria Arte Roma Design (Roma).
cura: Sonia Mazzoli, Marina Zatta.
La tematica della mostra collettiva “Non ci resta che piangere” è un omaggio al grande attore Massino Troisi: Come si fa ad essere un comico poetico? Innanzitutto bisogna nascere in una città esplosiva, con un sottofondo di malinconia secolare: per esempio Napoli. Bisogna rifuggire nella maniera più assoluta la volgarità. Bisogna avere una maschera gentile. Bisogna avere un’espressività della parola espressa anche attraverso dei brevi suoni, sillabe quasi onomatopeiche, che nello spazio di un attimo esprimono un intero discorso. Bisogna vedere, sentire e vivere con la poesia nell’anima. Bisogna essere capaci di guardare il mondo con tenera e consapevole ironia. Bisogna essere Massimo Troisi. Massimo Troisi ci lasciava nel 1994, con il cuore spezzato: fisicamente il suo, sentimentalmente il nostro. Nasceva il 19 febbraio del 1953, se fosse ancora qui avrebbe da poco compiuto 70 anni.
Il titolo della mostra cita uno dei film più famosi di Massimo Troisi: “Non ci resta che piangere”. In questo modo si intende integrare l’impronta espositiva in una lettura del presente, nelle sue enormi e profonde difficoltà. Il Covid prima e la guerra in Ucraina poi ci hanno gettato in un tunnel del quale non vediamo la luce. Questo momento storico ci rende sempre più tristi, depressi, ansiosi per un domani tetro, che sempre più sembra coincidere con l’oggi. Dunque “Non ci resta che piangere” sembra una frase estremamente attuale e, proprio perché estrapolata da un’opera cinematografica profondamente ironica, può offrire la possibilità di un sorriso che, se non collegato all’attuale, è possibile immaginarlo come un augurio di una nuova e serena realtà.
Saranno presentate opere molto diverse tra loro per genere, stile e tecniche utilizzate, unite dal tema trattato, sono 11 gli artisti selezionati : Olympia Dotti, Lorenza Bucci Casari, Roberto Gasbarri, Dario Iazzetti, Rossella Liccione e Antonello Liccione, Sonia Mazzoli, Marisa Muzi, Vincenza Spiridione, Nicola Tella.
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di Nicola Tella