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Sulla Scultura: dal materiale all’immateriale. Arte fra XX e XXI secolo

mercoledì 17 Maggio 2023 - domenica 21 Maggio 2023

Sulla Scultura: dal materiale all'immateriale. Arte fra XX e XXI secolo

sede: Ex Asilo Ciani (Lugano, Svizzera).

La mostra “Sulla Scultura: dal materiale all’immateriale. Arte fra XX e XXI secolo” è il primo evento espositivo promosso da GAL Gallerie d’Arte di Lugano, l’associazione di categoria nata con l’intento di diffondere e rendere fruibili al pubblico i contenuti culturali derivati dalle esperienze degli associati, contribuendo a diffondere l’idea che le gallerie d’arte siano veri e propri spazi culturali curati da esperti appassionati.

GAL fa il suo debutto con una rassegna di ampio respiro che ripercorre la storia della tecnica scultorea dal Novecento a oggi, presentando opere di Tonatiuh Ambrosetti, Joël Andrianomearisoa, Rangga Aputra, Francesco Balilla Pratella, John Cage, Tony Cragg, Luca Frei, Alberto Garutti, Bruno Munari, Ruben Pang, Flavio Paolucci, Matteo Pugliese, Luigi Russolo, Paolo Scirpa, Vera Trachsel, e Ronald Ventura.

Attraverso una decina di sezioni, l’esposizione si pone come un percorso sull’evoluzione tecnica, stilistica e concettuale del linguaggio scultoreo, esplorando le processualità, i materiali e gli inediti rapporti con lo spazio attuati tra XX e XXI secolo. La storia della scultura contemporanea compie infatti una traiettoria articolata, segnata anche da rotture radicali che hanno avviato nuove direzioni di ricerca: trasformazioni che hanno caratterizzato la parabola straordinaria e vitale dell’arte plastica nelle sue più eclettiche potenzialità creative.

Se per molti secoli la scultura ha avuto un’identità precisa e circoscritta, con il progredire dell’industria e della tecnica è cambiato il modo di concepirla e di realizzarla, innescando un’epoca aperta alla massima libertà di sconfinamento e alla legittimazione di nuove pratiche, elementi fondanti dell’agire contemporaneo. Tra linguaggi inesplorati e modalità espressive che riprendono e attualizzano prassi tradizionali, la mostra all’ex Asilo Ciani raduna alcune delle figure più rilevanti del panorama scultoreo dell’ultimo secolo, artisti che hanno interpretato la materia in mille sfaccettature, spingendosi oltre i confini della sua stessa presenza.

Artista che appartiene in toto al Novecento è Bruno Munari presente con la sua Scultura pieghevole rossa, datata 1951, un lavoro in acciaio incentrato sul gioco di pieni e di vuoti tanto semplice quanto incisivo, e le sue emblematiche Sculture da viaggio realizzate tra il 1959 e il 1987.

L’artista italiano Matteo Pugliese, legato a una visione più tradizionale della scultura e della lavorazione dei materiali, è presente con Custodi, sculture in bronzo e terracotta. La solidità della materia contraddistingue anche i lavori di Tony Cragg, artista britannico con le sue sculture, siano esse in vetro di Murano, come Curl del 2022 o in bronzo, come Standing del 2019. Ruben Pang, giovane artista di Singapore, riesce ad aggiornare uno dei più antichi materiali della storia dell’arte, la ceramica. The Phantom Throat (2018-2019) e The Hazard Star (2020) sembrano conquistare lo spazio circostante con le loro articolate forme sfuggenti e con i loro vividi colori.

Anche l’opera di Ronald Ventura è plasmata con un materiale classico, il bronzo, abilmente rinnovato dall’alfabeto stilistico tipico dell’artista filippino. Il suo Zookeeper (2018) è una creatura ibrida che incarna l’inalterabile caos del mondo. Interessato all’esplorazione di nuovi materiali è l’artista indonesiano Rangga Aputra, Pressure (2022).

Joël Andrianomearisoa, originario del Madagascar, ha sviluppato la sua ricerca artistica mediante diversi mezzi espressivi. Predilige l’uso di legni, minerali, tessuti, carta e specchi. In mostra, Sentimental Negotiations Act VII (2013) e Vertigo (2022), due installazioni, delicate e ambigue.

Flavio Paolucci, artista svizzero che da molti anni ha instaurato un dialogo serrato con la natura, scaturito da un rapporto viscerale che affonda le radici nella cultura rurale della Val di Blenio, sua terra d’origine. In mostra, Tavolozza d’artista – Omaggio a Segantini (2023).

Attento alla ricerca sui materiali è l’artista ticinese Tonatiuh Ambrosetti, presente in mostra con un’installazione dal titolo Primigenio, realizzata nel 2019. Sul medesimo versante si muove anche l’opera di Vera Trachsel, giovane artista svizzera interessata alla materia come supporto di narrazioni in mostra: Luna tra gli alberi (2023), un frammento di paesaggio capovolto realizzato con materiali poveri e di facile recupero.

Quanto la materia scultorea possa diventare uno strumento di interazione tra artista e spettatore lo dimostra il lavoro di Luca Frei (nato a Lugano nel 1976, vive a Malmö, in Svezia). In mostra è esposta Untitled (2008), una struttura in ferro alta quasi tre metri che rappresenta un uomo-albero fortemente stilizzato con arti-rami che spuntano dal tronco centrale. Il rapporto che l’opera riesce a instaurare con lo spettatore è fondamentale anche per Alberto Garutti. I lavori dell’artista italiano, legati alle istanze del concettuale, in mostra la scultura Sehnsucht (2016), costituita da due vasi in ceramica che per la complementarietà delle loro forme potrebbero accostarsi alla perfezione ma che invece si trovano lontani l’uno dall’altro, impossibilitati a toccarsi.

Ecco allora che l’arte di plasmare si apre all’immateriale: Paolo Scirpa, artista italiano ha sviluppato la sua intera ricerca attorno all’indagine dello spazio in relazione alla luce. Ne è un esempio il suo Pozzo XI. Espansione+traslazione cilindrica (1981), esposto in mostra.

Il tema dell’immaterialità viene presentato in un suggestivo percorso sperimentale incentrato sul rumore. Accanto ai primi manifesti di inizio Novecento della musica futurista di Francesco Balilla Pratella troviamo le invenzioni di Luigi Russolo, del quale viene esposto anche un estratto dello spartito per intonarumori dal titolo “Risveglio di una città” (1914). A rilanciare l’apertura totale verso la percezione uditiva del mondo è l’opera Mozart Mix degli anni Novanta di John Cage, figura che ha rivoluzionato il concetto di ascolto considerando il rumore, al pari dei futuristi, non come un disturbo ma come un vero e proprio suono dal valore autonomo.

Infine, Artphilein, libreria e casa editrice specializzata in fotografia contemporanea ed editoria indipendente, ha curato una sezione della mostra in cui viene presentata una selezione di photobook e libri d’artista sul tema dell’esplorazione di terre insolite e di confine. Il materiale è stato esposto all’interno dell’installazione Cubitus realizzata nel 2005 da Luca Frei, che riproduce la Bibliotèque des Enfants del Centre George Pompidou dell’inizio degli anni Ottanta.

Le gallerie partecipanti alla mostra sono Galleria Daniele Agostini, Buchmann Lugano, Studio Dabbeni, Imago Art Gallery, Kromya Art Gallery, Primo Marella Gallery, Galleria Allegra Ravizza, Repetto Gallery. Artphilein curerà la sezione dedicata all’editoria d’arte e ai libri d’artista.

Espongono: Tonatiuh Ambrosetti e Vera Trachsel – Galleria Daniele Agostini, Tony Cragg e Alberto Garutti – Buchmann Lugano, Luca Frei – Studio Dabbeni, Matteo Pugliese – Imago Art Gallery, Flavio Paolucci e Paolo Scirpa – Kromya Art Gallery, Joël Andrianomearisoa, Rangga Aputra, Ruben Pang e Ronald Ventura – Primo Marella Gallery, Francesco Balilla Pratella, Luigi Russolo e John Cage – Galleria Allegra Ravizza, Bruno Munari – Repetto Gallery

Inaugurazione
mercoledì 17 maggio, ore 18.00

Immagine in evidenza
Ruben Pang, Phantom Throat, 2018-2019, ceramica, 42 × 28 × 33 cm (Primo Marella Gallery)

Luogo

EX ASILO CIANI
Viale Carlo Cattaneo
Lugano, 6900 Svizzera
+ Google Maps
Phone
+41 58 866 66 30