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Veronica Muntoni. Narrazioni anatomiche
martedì 15 Maggio 2018 - sabato 2 Giugno 2018

sede: Spazio Raw (Milano).
La fotografia di Veronica Muntoni nasce dalla cura, dalla necessità di accogliere e preservare con gli occhi – dove le braccia non possono – una porzione di mondo sgradevole e reietta eppure preziosa.
Con uno sguardo talmente innocente da sembrare quasi scabroso, Veronica interroga i bordi del suo esistere, scandaglia una quotidianità autentica quanto difettata, arrangiata.
Registra esistenze tenute insieme un po’ per forza, un po’ per caso e che, proprio in virtù di queste ostentate ammaccature, risultano disturbanti e profondamente poetiche.
Poetiche, si. La poesia imbrigliata nelle piccole cose, nelle pieghe sgualcite dei giorni. La poesia del fango e del vento. La sensualità dell’infanzia, la mutazione del corpo dopo l’amore e la vita, l’imperfezione esasperata… tutto ciò di cui si parla controvoglia esplode nelle fotografie di Muntoni che diventano un atto di comprensione, accettazione e esaltazione delle infinite trame dell’esistere.
Il bianco e nero – sua cifra stilistica – non è sinonimo di opposizione, di giusto e sbagliato, ma un bagno materico in cui sembra di perdersi, come in una ballata dal ritmo lento e malinconico.
I neri bitume che ci inghiotte come certe strade imboccate per sbaglio o amori il cui abbraccio non si scioglie; i bianchi – pochi e mai veramente puliti – barlumi di speranza a ricordare che niente, niente nella vita è mai netto, mai detto, mai scontato e, soprattutto, mai perduto.
Veronica Muntoni e’ un artista sarda, nasce e cresce a Villacidro con residenza attuale a Cagliari, la sua formazione artistica resta made in Sardegna si diploma al Liceo Artistico Foiso Fois di Cagliari e continua all’ Accademia di belle arti Mario Sironi di Sassari. Artista pluridisciplinare, sceglie i propri mezzi espressivi in base le esigenze del momento non si considera una fotografa, per quanto sia il mezzo espressivo piu’ utilizzato nei propri lavori e forse continuerà ad esserlo. I propri scatti li definisce, promemorie emozionali per il terrore di un domani insensibile.
Un auto rapresentarsi, ma mai in prima persona in cui i soggetti scelti ne rispecchiano il proprio stato emotivo e ne appagano il proprio senso estetico. Il mezzo fotografico le permette di tradurre cio’ che diversamente lei stessa non riuscirebbe a far emergere con chiarezza e spesso con sorpresa dal proprio inconscio. La visione in Bianco e Nero spesso fortemente contrastata di questi racconti e’ legata strettamente alla propria ricerca la cui base è ”Il riccordo emotivo”, definiti da lei stessa (Azioni di rinvio), (Scatti di emozioni al momento non documentabili). Attraverso le sue immagini trovano espressione le proiezioni inconsce, rimozioni, paure, angosce e desideri.
Inaugurazione 15 maggio 2018 ore 19.00